Il titolo della mostra che avevo pensato inizialmente era “città sull’acqua” e alcune delle opere esposte hanno questo titolo. Dopo un lungo viaggio, in lontananza, si arriva finalmente a intravvedere la propria città. Si è arrivati “a casa”: c’è da fare ancora un po’ di strada ma già ci si sente a casa, si vedono i suoi colori, si sentono i suoi odori. È la metafora del viaggio attraverso la nostra vita, il nostro tempo: dopo tante incertezze e affanni, ecco un posto dove trovare un po’ di pace. Ecco quindi disegnarsi meglio il tema del “dopo il caos, l’ordine” (titolo di un’opera esposta). E quindi i colori stesi di getto, poi la costruzione geometrica fino ad arrivare al “paesaggio metafisico” (altra opera esposta) Il caos è finito? Il caos dei sentimenti non quieta mai il nostro animo: a volte ci concede una tregua. E quindi i colori puri. Usciti di getto e poi un lavoro di mediazione, di fusione, di velature fino a rendere l’opera in quiete e terminata. Pronta incalza una nuova urgenza e via ad affrontare un’altra tela bianca: altri momenti di vita da mettere in ordine.